sabato 31 marzo 2012

Il mese dell’uccello


L’ornitologia studia, fin dal paleolitico, il fotoperiodismo come fattore principale del fenomeno della migrazione. In termini meno scientifici e più a misura di blog, si potrebbe dire che a causare la migrazione massiccia di stormi di uccelli in determinati periodi dell’anno, non sia altro che la durata del giorno. Nella preistoria era già presente un’alternanza stagionale che determinava la migrazione degli uccelli: quando la durata del giorno si riduceva, grandi aggregazioni di uccelli facevano le valigie e partivano alla ricerca di luoghi caldi e luminescenti dove trascorrere i rigidi mesi di freddo e apatia. Quando invece il rifiorire odoroso della natura, il naturale prolungarsi del giorno e della luce e il tepore primaverile tornavano ad essere costanti il richiamo per il ritorno degli uccelli dai territori di svernamento a quelli di nidificazione era inesorabile.

Tale fenomeno ornitologico può avere applicazioni pratiche che sono state testate empiricamente e verificate sul campo. E’ stata quindi elaborata, in un antro segreto di uno spogliatoio della palestra di Via Brodolini a Novate, una teoria parallela a quella basata sul fondamento scientifico, la teoria del mese dell’uccello. Un gruppo di studiose serie, solerti e preparate, capeggiato da un’esperta in materia per una certosina osservazione del fenomeno ornitologico, si è riunita in gran consiglio supportata da rigorosissime tabelle costruite secondo precisi calcoli aritmetici e astronomici e ha determinato interessanti postulati che hanno avuto risultati sorprendenti, benchè largamente previsti, eleggendo all’unanimità il mese di Aprile come mese dell’uccello.

Ad Aprile, gli uccelli, tornando dalla migrazione, aleggiano vorticosamente spargendo nell’aria gli ormoni stagnanti a causa della lunga letargia invernale. Questo battito d’ali, unito alla repentina diffusione di questa concentrazione ormonale, provoca lunghi baci a perdifiato nei parchi fioriti e verdeggianti, desiderio all’ennesima potenza, espliciti ammiccamenti al vicino di semaforo o a quello davanti nella coda in posta, voglia di flirt. Il postulato è stato sottoposto a verifiche empiriche risultando veritiero. Ad Aprile, statisticamente, l’accoppiamento tra mammiferi viene agevolato. E i prodromi di quest’ondata ormonale provocata dagli uccelli sulla via del ritorno si avvertono già dai primi di marzo. Un po’ come le scosse di un terremoto di intensa magnitudo che vengono percepite ad una considerevole distanza dall’epicentro.

Capiterà quindi di ascoltare lamentosi miagolii felini nelle tiepide notti. O di assistere ad accoppiamenti canini sul ciglio della strada. Si noteranno gli adolescenti limonare voracemente sulle panchine dei parchi cittadini e le giovani fanciulle passeggiare con leggiadria nelle loro gonne svolazzanti e con gli sguardi languidi. Capiterà anche di aver voglia di baciare il panettiere di fiducia, di offrire il caffè al postino, di lasciare biglietti amorosi sul tergicristallo della macchina. Il battito d’ali ha diffuso la pandemia. L’aria è pregna. Nessuno può sottrarsi al volere della natura.

Passato un semestre esatto, all’inizio di Ottobre gli stormi di uccelli si sono nuovamente organizzati per la partenza. E nell’atmosfera si crea il medesimo fenomeno provocato dal battito d’ali. Ma al contrario. Ciò che è rimasto da Aprile in poi si sta lentamente consumando. La canicola estiva ha rappreso l’aria. C’è solo qualche richiamo, qualche disperato appiglio a piccole particelle residue. Poi c’è il calo brusco. Come nel baby blues post partum. Fino ai prodromi dei primi giorni del Marzo successivo. Fino al picco del prossimo Aprile.

Affido tale segretissima teoria a queste pagine. Sebbene le mie più fidate discepole e le altre fautrici abbiano, negli anni, diffuso il verbo nel mondo, la teoria necessita di un proselitismo capillare per trovare adepti che possano a loro volta diffondere l’atavico segreto delle origini. Andate in pace. Nel nome dell’uccello.


3 commenti:

  1. La tua discepola ha dissufo parecchio!!!
    Ma quando rileggo rido sempre.. anche se sarà la millesima volta!!! se quello spogliatoio potesse parlare..

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