venerdì 6 aprile 2012

Superstizione


Lo ammetto. Quando un gatto nero attraversa la strada prima che io passi, faccio inversione. A piedi, in bici, in motorino e in macchina. Ma ho solo questa piccola superstizione. Anzi no. Anche quando rompo uno specchio raccolgo i vetri e vado a buttarli nel fiume. E poi quando passa un gruppo di suore tocco impercettibilmente qualcuno che mi passa di fianco e recito mentalmente “tua suora non ricevo”.  E incrocio anche le dita o cerco di toccare ferro quando passa un’ ambulanza. Ah si, non passo sotto una scala o un ponteggio, mi prende come un prurito strano, una specie di orticaria che, nonostante il cartello “pedoni a sinistra”, mi fa andare a destra. E poi, ma giuro che è l’ultima cosa, non prendo mai il sale a tavola se me lo porgono direttamente. Si, forse sono un pochettino superstiziosa. Ma chi non lo è? Ecco il florilegio delle mie superstizioni e tutti i trucchetti per aggirare l’ostacolo.

Il gatto nero

Sei in macchina e stai guidando assorta nei tuoi pensieri. Stai andando in ufficio, in palestra, dal dentista, a un colloquio di lavoro o a una cena tra amici. Ed eccolo lì. Un gatto nero, con passi felpati, attraversa la strada, esattamente davanti a te. Ti desti immediatamente, lo scorgi come un’immagine rapida e improvvisa. Oh porca miseria. E ora? Accosti e pensi alle possibili soluzioni. Primo: fare inversione e cambiare strada. Secondo: aspettare con le quattro frecce in doppia fila che qualcuno passi prima di te. Terzo: passare comunque e fare gli scongiuri che si traducono in un’azione che prevede di fare le corna, fingere di sputarsi sulle dita, e gettare le suddette corna dietro di te, in direzione del percorso del gatto, per sette volte.

Le suore

Stai camminando per andare verso quel negozio super cool in fondo alla strada. Non vedi l’ora di comprarti quel sandalo che hai visto in vetrina. Un gruppo di suore ti passa accanto sorridendoti. Ricambi il sorriso a denti stretti e cerchi di individuare qualcuno a cui “passare la suora”. Ecco, c’è un ragazzo con l’aria da Nerd che sta venendo verso di te. Bisogna agire. Lo urti, in modo apparentemente casuale e gli chiedi scusa. E poi, come in un fumetto, compare la nuvoletta del pensiero “tua suora non ricevo”.

Scale e ponteggi

Hai finalmente comprato il sandalo e passato la suora. La tua giornata sarà bellissima. E invece no, tornando sulla strada di casa c’è un ponteggio che ostacola il passaggio. C’è un cartello, “pedoni a sinistra”. No no no. Assolutamente no. La via è trafficata, passano continuamente macchine e scooter. Ma tu non puoi andare a sinistra e passare sotto il ponteggio. Sfidi la sorte e vai a destra. Sei salva.

“Cinquecentogiallanonricevo”

E’ una vecchia superstizione degli anni ’80 quando ancora circolava la vecchia Cinquecento che ora è un gioiellino da collezionisti. Ma se il colore era giallo allora erano guai. Portava sfiga. E quindi si passava, recitando la formula, e incrociando le dita
Lo specchio rotto

Sette anni di disgrazie. Questa l’infausta predizione per chi, inavvertitamente, rompe uno specchio. La soluzione è solo una. Gettare i vetri rotti nell’acqua corrente. Non vale l’acqua del cesso quando si tira lo sciacquone, è solo un comodo escamotage. L’ideale è avere un fiume o un torrente vicino a casa.

Il sale in tavola

Mai passarselo di mano in mano. Il sale deve essere posato sul tavolo e, in un secondo tempo, preso. Non so quale sia la sfiga correlata ma meglio non saperlo.

In tredici a tavola

Che il 13 sia un numero sfortunato è una leggenda. Sono nata proprio il 13, sotto una buona stella. E poi il tredici è proprio un bel numero. Ha un bel suono. Ma mai sedersi a tavola in tredici. Piuttosto uno sta in piedi. O si invita qualcuno, a caso, per fare il quattordicesimo.

Regalare scarpe

Care ragazze, qualcuna di voi ci resterà male e farà di tutto per non crederci. Ma pare che regalare scarpe al partner o farsele regalare sia di malaugurio. Avete presente a quante meraviglie ho dovuto rinunciare per questa odiosa superstizione?

Il viola a teatro

E’ una tradizione prettamente teatrale che, per estensione, ha additato il colore viola sugli abiti come mena rogna. Anche ai matrimoni si tende ad evitarlo. Però, ci piace.

Lo spazzolino giallo

E’ una superstizione che ho appreso recentemente al gate d’imbarco per Parigi. La mia compagna di viaggio ha acquistato da un distributore automatico uno spazzolino. Il caso ha voluto fosse giallo. Mi ha chiesto un parere e abbiamo fatto una seconda prova. Ancora giallo. Lo abbiamo lasciato lì. Volevamo arrivare sane e salve. Non si sa mai.
Aprire l’ombrello in casa

Credo che il funesto presagio, aprendo un ombrello in casa, sia solamente legato al meteo. Quindi se avete un matrimonio o un altro evento simile in vista non fatelo!!!

E a proposito di matrimoni, esiste tutta una serie di superstizioni, scongiuri e auspici per il giorno più bello. E visto che ho due matrimoni importanti nei prossimi due mesi, ne parleremo!



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